Le suore Pastorelle hanno più di una casa nella diocesi di Rieti. Questa settimana conosciamo le tre religiose che hanno sede in città, nella parrocchia della Madonna del Cuore. Un luogo a partire dal quale Luisella, Gertrude e Pasquina svolgono diversi servizi per la Chiesa locale.
Il Beato Giacomo Alberione ha dato vita ad una grande famiglia religiosa composta da dieci istituzioni. Tra queste ci sono le Suore di Gesù Buon pastore, conosciute anche come Pastorelle. La congregazione è stata fondata il 7 ottobre 1938. Il nome esprime l’intenzione del fondatore: il carisma della suora pastorella consiste nella partecipazione alla missione pastorale di Cristo in comunione con i pastori della Chiesa prevalentemente nelle parrocchie, ma anche in tutti gli ambiti delle attività pastorali delle comunità in cui la Congregazione opera. Oggi siamo circa 481 sorelle, presenti nei 5 continenti, in 19 nazioni.
In parrocchia e in diocesi
Nella diocesi di Rieti le suore Pastorelle sono presenti praticamente fin dalla nascita in alcune parrocchie. Oggi, tra queste c’è quella di Madonna del Cuore. La comunità che vi opera è composta da tre suore: Luisella Maino, Pasquina Trevisan, Geltrude De Santis. L’impegno pastorale va oltre i confini della parrocchia: Luisella, dopo tanti anni di insegnamento di Religione nella scuola superiore è attualmente direttrice diocesana dell’Ufficio Migrantes, collabora nella pastorale giovanile e con la parrocchia di San Giovanni Battista; Geltrude è impegnata anche nella Caritas e nel Carcere con don Paolo Blasetti; Pasquina opera invece a tempo pieno nella parrocchia di Madonna del Cuore.
La vita della comunità
«La nostra vita comunitaria ha l’Eucarestia come punto di riferimento fondamentale. Abbiamo anche momenti di preghiera personale e di riflessione sulla nostra esperienza e sulla vita della nostra congregazione per condividere problemi e prospettive sempre alla ricerca di come rispondere meglio al nostro carisma. Cerchiamo di essere attente e aperte alle esigenze delle persone con la visita alle famiglie, con l’accoglienza e l’ascolto di chi ha bisogno di sostegno morale e spirituale. Non mancano i poveri e gli indigenti che chiedono aiuto per necessità materiali».
La formazione
L’itinerario formativo della suora pastorella inizia, come per la vita religiosa in generale, nel periodo del postulandato la cui durata dipende dalla persona che chiede di entrare a far parte della nostra congregazione. C’è poi il noviziato, la prima professione e, infine, la professione perpetua. Accanto alla formazione spirituale non viene trascurata quella culturale con una particolare attenzione agli studi teologici e pastorali. Ma non è esclusa la possibilità di proseguire anche studi di altra natura, in particolare quelli umanistici.
«Nella consapevolezza che dobbiamo comunque essere sempre al passo con i tempi e che il carisma non può essere imbalsamato, la congregazione si attiva per offrire occasioni di studio, di confronto e di preghiera per una formazione permanente. Accanto agli Esercizi spirituali abbiamo corsi di aggiornamento di carattere teologico e pastorale. Sono momenti in cui ritrovarsi insieme e mettere in comune le esperienze vissute, rafforzare il senso di appartenenza alla congregazione e respirare aria di famiglia».
Il fondatore
Don Giacomo Alberione è stato fondatore di numerose congregazioni religiose cattoliche. Il suo nome resta legato, tra le tante cose, alla fondazione delle Edizioni Paoline. È stato proclamato beato da papa Giovanni Paolo II il 27 aprile 2003
Da «Frontiera» numero 17 del 7 maggio 2021.
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