Presenti a Rieti nella casa famiglia di via Garibaldi e a Scai nel monastero Santa Caterina, le religiose eredi della Beata madre Colomba Gabriel sono impegnate accanto agli anziani e nella pastorale
La presenza delle Benedettine di Carità nella diocesi di Rieti risale al gennaio del 1945, durante l’episcopato di monsignor Migliorini, successore del venerabile Rinaldi. Quest’ultimo aveva conosciuto la congregazione nata nel solco benedettino quando a Roma era procuratore generale degli Scalabriniani e si recava spesso a Centocelle per incontrare nella Casa Generalizia la fondatrice.
Nacque così la casa famiglia presente in città, in via Garibaldi, dove attualmente vivono tredici religiose, in parte ammalate e anziane, in parte ancora in attività: la superiora suor Fortunata e le suore Eletta, Claudia, Stefania, Adelaide, Eufemia e Caterina.
Fedelmente al carisma benedettino, la giornata della comunità è scandita da preghiera e lavoro; non mancano momenti di vita comune per la ricreazione e il confronto.
Oltre alle suore inferme, la casa di Porta d’Arce ospita anziane bisognose di assistenza. A seguire ospiti e consorelle anziane, l’amorevole e gioioso servizio di suor Caterina e suor Eufemia, oltre a personale laico.Le ospiti trascorrono gran parte della mattinata in una sala, decorata secondo le stagioni e le ricorrenze religiose, con suor Claudia che le intrattiene con arte e le sollecita a tener allenata la mente con racconti e giochini. Le preghiere di inizio giornata, accompagnate da canti mariani, diventano un ringraziamento al Dio della vita per la loro longevità. La domenica, durante la Messa seguita in tv, ricevono l’Eucarestia. Nel pomeriggio, dopo il pranzo, a turno, le due suore addette alla cura delle anziane e la superiora si intrattengono con loro fino all’ora di cena e insieme si recita il Rosario. La Casa famiglia vuol essere anche luogo di bellezza e di festa. Tre e più religiose si dedicano alla cura dei due giardini e dell’orto. Si festeggiano le feste della Chiesa, della Beata fondatrice, dei santi Benedetto e Scolastica, gli anniversari di professione religiosa, gli onomastici e i compleanni: sempre gustosa torta con candeline, tavola apparecchiata con gusto, fiori al centro tavola.
Poi l’attività pastorale: suor Caterina si dedica alla catechesi dei fanciulli a Sant’Agostino e suor Eletta cura, insieme alla signora Giuliana, la biancheria della chiesa di Sant’Eusanio, dove anima anche la liturgia domenicale. E per quanto possibile si segue la vita diocesana.
In due a Scai
L’altra casa delle Benedettine di Carità in diocesi è nell’Amatriciano: il monastero di Santa Caterina a Scai fu fra le prime comunità di ex claustrali benedettine che si unirono alla congregazione della beata Gabriel. Dopo che l’ampio complesso è stato colpito dal terremoto, due religiose, suor Bertilla e suor Ionela, proseguono la presenza a Scai in una Sae, svolgendo servizio pastorale accanto alla gente.
La fondatrice
La Congregazione delle Suore Benedettine di Carità è nata a Roma poco più di un secolo fa, fondata dalla Beata madre Colomba Gabriel, proveniente da Leopoli, all’epoca in Polonia, oggi Ucraina. Spinta dall’amore per la Regola di san Benedetto, a Roma ebbe l’intuizione di aprire la prima Casa-Famiglia per le giovani lavoratrici. Il carisma caritativo e apostolico delle religiose è offerto, oltre che in Italia, anche nelle missioni del Madagascar e della Romania.
Da «Frontiera» numero 23 del 18 giugno 2021.
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