Presenza storica a Rieti quella delle religiose di regola agostiniana impegnate nell’attività educativa e pastorale, operanti in città da oltre tre secoli con l’impegno di formazione in particolare verso i più piccoli
Il carisma delle Oblate è caratterizzato da un amore grande al mistero dell’Incarnazione in particolare a Gesù Bambino con la specificità della maternità spirituale. Le Oblate del Bambino Gesù, come Maria sono chiamate a concepire nella fede Gesù Bambino, generarlo, curarlo, farlo crescere nel proprio cuore e in quello degli altri con gli stessi atteggiamenti della “Nutrice” (punto di riferimento: l’opera scritta dal fondatore padre Cosimo “La Nutrice spirituale di Bambino Gesù”). Ciò non esclude l’amore al mistero della Passione che nei fondatori fu molto forte, tanto che in rapporto al carisma hanno il seguente motto: da Betlem al Calvario.
La comunità
La comunità di Rieti è formata da sei suore, numero esiguo, ma c’è una grande collaborazione nella vita e nel servizio quotidiano, tra l’attività nell’istituto e quella in parrocchia a Sant’Agostino. Suor M. Germana (a lungo superiora) e suor Pierina, anziane e con salute precaria, scandiscono le ore della giornata con una costante preghiera; suor M. Beatrice (a lungo insegnate e preside dell’istituto) opera nella segreteria della scuola, nel dopo-scuola, in parrocchia per la catechesi e il servizio di ministro straordinario della Comunione; suor M. Donata è impegnata per alcune ore nella scuola dell’infanzia e per i servizi della comunità; suor M. Elisabeth, insegnante di religione nella scuola dell’infanzia e primaria, opera in parrocchia (come catechista e nel coro polifonico della basilica) e collabora con l’Ufficio missionario diocesano; suor M. Raffaella coordina la gestione della comunità.
Insieme ai laici
Il carisma delle Oblate è condiviso da un’associazione laicale, l’Alam (Associazione laici Anna Moroni), presente anche nella comunità di Rieti: l’impegno dei laici è quello di approfondire la vita cristiana nello spirito della congregazione e collaborare con le religiose in qualche attività.
A Rieti sin dalla fine del Seicento
Dopo la morte della Moroni nel 1675, il Belisari promosse la nascita delle prime comunità di “Convittrici”, che giunsero a Rieti nel 1693, accolte inizialmente nella canonica di San Giovenale, per poi spostarsi alla pia casa di San Davide in via Nuova. Di qui si trasferirono nel 1709 nel palazzo in via della Verdura lasciato in eredità dal canonico Javarroni (morto nel 1696).
Per volontà del vescovo Marini, nel 1808 avvenne il trasferimento definitivo delle Oblate del Bambin Gesù (questo il nuovo nome nel frattempo assunto) nell’allora via degli Abruzzi, occupando la sede del monastero di Santa Caterina, lasciato dalle monache benedettine in seguito alla soppressione napoleonica.
Nell’ampio complesso le suore Oblate si sono sempre dedicate all’impegno educativo e scolastico, per anni anche con le collegiali. Oltre alla scuola materna ed elementare, fino a qualche anno fa era operativa anche la scuola media e prima ancora pure le superiori (con l’Istituto magistrale, poi divenuto Liceo pedagogico, e la Scuola magistrale per la formazione delle maestre d’asilo). Tante alunne, e da un certo punto in poi anche alunni, di famiglie reatine sono passati tra le aule dell’istituto di via Garibaldi.
Le Convittrici
La congregazione, chiamata inizialmente delle “Convittrici del SS. Bambin Gesù”, ha avuto origine a Roma a metà Seicento, fondata dai servi di Dio Anna Moroni e padre Cosimo Belisari dei Chierici Regolari della Madre di Dio, con lo spirito di farsi “nutrici spirituali” del Bambino Gesù nell’impegno educativo verso l’infanzia e la gioventù
Da «Frontiera» numero 26 del 9 luglio 2021.
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