Due piccole comunità, una a Rieti e una a Collalto, costituiscono la presenza della congregazione nata in diocesi ngli anni ‘40 del secolo scorso. Svolgono servizio in parrocchia, in Cattedrale e al cimitero reatino
Un istituto strettamente legato alla Chiesa reatina, quello delle Suore Missionarie Catechiste di Gesù Redentore, fondate dalla Serva di Dio madre Anselma Viola. Erano gli anni della seconda guerra mondiale quando la fondatrice, dopo una precedente esperienza in un’altra congregazione femminile e dopo aver vissuto, già da novizia, l’apostolato missionario in America Latina, animata dall’ispirazione di fondare una nuova comunità dedita all’annuncio del Vangelo giunse nella diocesi di Rieti, dove il vescovo Migliorini la indirizzò a Collalto Sabino.
Qui il nuovo istituto venne fondato il 21 novembre del 1941, con la nota dominante dell’adorazione riparatrice, della catechesi, dell’assistenza ai bambini poveri. E qui si trova tuttora la casa madre della congregazione che, spiega la giovane leva suor Teresa Iannone «si basa sul trinomio, amore – riparazione – apostolato. Trinomio che accompagnò per tutta la vita madre Anselma, invitata a risvegliare in ogni persona il Regno di Dio».
Riconosciuta dal vescovo di Rieti nel 1949 come congregazione di diritto diocesano, ricevette l’approvazione pontificia nel 1984. E in diocesi continua a essere presente a Collalto, dove le suore svolgono servizio nella locale parrocchia di San Gregorio Magno, mentre in città da alcuni anni la comunità, lasciata la precedente sede di Campomoro, ha piantato le tende al quartiere Quattrostrade, vedendo le suore impegnate nella parrocchia del Sacro Cuore, come pure nell’altro vicino quartiere di Micioccoli, parrocchia Santa Maria Madre della Chiesa, collaborando con i sacerdoti nella catechesi e nelle varie attività pastorali. Inoltre suor Pia e suor Maria prestano servizio nella sagrestia della Cattedrale e anche nella cappella del Cimitero urbano. Due comunità piccole, «ma rafforzate da giovani suore nei momenti forti e di maggiori impegni».
Ampio spazio le religiose dedicano alla preghiera, svolta «in comunità nella nostra cappellina interna, ma anche nelle comunità parrocchiali, pregare con e in mezzo alla gente. La nostra giornata inizia sempre con l’adorazione Eucaristica, dove attingiamo la forza per portare avanti con impegno e gioia la giornata. La nostra carissima madre Anselma ci diceva sempre l’adorazione e l’azione sono i due binari del treno devono camminare paralleli».
Non manca poi il cammino di formazione permanente, con gli incontri della congregazione e la partecipazione alle iniziative formative diocesane, i ritiri mensili, gli esercizi spirituali annuali.
Anselma e don Silvio
Assieme alla fondatrice madre Anselma, punto di riferimento spirituale per le Missionarie Catechiste è rimasto a lungo monsignor Silvio Verna, già parroco di Collalto, che nei lunghi anni di infermità venne poi amorevolmente assistito dalle suore nella casa reatina di Campomoro. Da questa casa, rimasta a lungo il centro propulsore dell’attività della congregazione, partiva l’apostolato delle religiose nei paesi della diocesi. In anni passati hanno operato anche a Contigliano e a Petrella Salto.
Da «Frontiera» numero 22 del 11 giugno 2021.
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